- L’Italia ha ricevuto oggi 18,5 miliardi di euro dal piano di ripresa.
- L’importo ha dovuto essere rinegoziato con Bruxelles, causando un ritardo di oltre 7 mesi.
- Si tratta del terzo esborso che l’Italia riceve.
Oggi è stato confermato che l’Italia ha ricevuto la terza erogazione dei fondi europei destinati alla ripresa, per un totale di 18,5 miliardi di euro, pari al 44% del totale da erogare. È importante notare che l’importo è stato rinegoziato con Bruxelles dopo oltre sette mesi di ritardi nella verifica degli obiettivi assegnati all’Italia.
Secondo l’EFE, l’esecutivo italiano, la realizzazione del terzo pagamento è il frutto di una “stretta e proficua collaborazione tra la Commissione europea (CE) e il duro lavoro per raggiungere obiettivi molto impegnativi e complessi”. Alcuni di questi obiettivi sono: riforme della concorrenza, della giustizia, della pubblica amministrazione, della fiscalità e dell’istruzione. Inoltre, al repertorio degli obiettivi si aggiungono i progetti di transizione digitale e di ecologizzazione.
Secondo i dati, Roma aveva già richiesto il pagamento della terza tranche il 30 dicembre 2022, anche se la Commissione aveva chiesto due mesi per completare la valutazione, Bruxelles ha chiesto una proroga a marzo, non essendo riuscita a corroborare una serie di obiettivi imposti all’Italia nel 2022.
Il governo italiano ha rinunciato a 500 milioni di euro, su un totale iniziale di 19 miliardi, perché non ha raggiunto uno dei suoi obiettivi per il 2022, ovvero la creazione di 7.500 nuovi alloggi per studenti.Vale la pena sottolineare che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha presentato una revisione del piano originario, che ha eliminato una serie di progetti, valutati in 15,9 miliardi di euro sui 191 miliardi di euro che componevano il piano complessivo, e ha reso l’Italia il maggior beneficiario dei fondi di recupero.
Sono stati accantonati i progetti ferroviari, le riforme per l’efficienza energetica e gli interventi urbani, che non potranno essere completati prima del 2026, termine fissato dall’UE. Tuttavia, Roma ha proposto a Bruxelles di includerli nei fondi RepowerEU.
Roma ha richiesto il pagamento della quarta tranche, che ammonta a 16,5 miliardi di euro, ha seguito delle riforme proposte.
“Il lavoro sul PNR continua senza sosta per ottenere la valutazione positiva della richiesta di pagamento della quarta tranche e la revisione del piano, compreso il nuovo capitolo REPowerEU”, ha concluso il ministro.
Articolo pubblicato su 9 Ottobre, 2023 di Lorenzo Sposti
Ultimo aggiornamento 9 Ottobre, 2023 di Lorenzo Sposti